la seducente luce blu è davvero dannosa per gli occhi?

Da un po’ di tempo si fa un gran parlare della “luce blu”; è una cosa che si è diffusa da quando usiamo più frequentemente computer, smartphone e in generale dispositivi con schermi luminosi. Il problema è piuttosto sentito, tanto che anche per chi ci vede bene, esistono degli occhiali non graduati fatti apposta: sono i cosiddetti “occhiali da computer” o “occhiali anti affaticamento”.

Cos’è la luce blu?
La luce è quella piccola parte dello spettro elettromagnetico visibile all’occhio umano, con lunghezze d’onda comprese tra 380 e 780 nanometri. A seconda della lunghezza d’onda ha colori diversi: più bassa per violetto e blu, più alta per giallo e rosso. La luce blu ha una lunghezza d’onda che va da 400 a 495 nanometri e insieme a quella violetta è la più vicina agli ultravioletti, che ben conosciamo e da cui ci proteggiamo con creme solari e occhiali da sole. Oltre che dal sole – da cui ci arriva luce di tutte le frequenze e per quello appare bianca – la luce blu è emessa dalle lampade a LED e dagli schermi elettronici.

Ma quindi la luce blu emessa dai dispositivi elettronici fa male agli occhi?
Il nostro organismo ha una protezione di base contro le lunghezze d’onda così elevate: alcuni pigmenti che si trovano nell’ occhio come la luteina, creano un vero e proprio filtro naturale. È un pigmento giallo appartenente alla famiglia dei carotenoidi, sostanze che danno alle piante il loro colore e agiscono come antiossidanti. Tra i cibi che lo contengono ci sono i tuorli d’uovo, la frutta e le piante o verdure a foglia di colore verde scuro, (spinaci e cavoli). Insieme alla zeaxantina, compone il pigmento giallo che si trova nella fovea – la parte della retina in cui si forma l’immagine osservata – e riduce l’intensità delle lunghezze d’onda dello spettro luminoso, responsabili del danno retinico, fino al 90%. In minore quantità si trova nel cristallino, dove ha la capacità di contrastare la cataratta. La luteina ha proprietà antiossidanti e protettive della vista, ma il nostro organismo non è in grado di sintetizzarla, per questo deve essere assunta tramite una dieta bilanciata. Invecchiando, l’assimilazione di questi pigmenti si riduce e di conseguenza anche il potere filtrante si riduce offrendo una minor difesa.

Sappiamo che il nostro corpo utilizza la luce per sincronizzare l’orologio biologico – il ritmo circadiano – che regola tra le tante cose anche l’alternarsi veglia-sonno. Riassumendo molto, possiamo dire che la luce blu alimenta la veglia, ed è per questo che guardare uno schermo prima di addormentarsi può, in alcuni soggetti, causare difficoltà a prendere sonno, cosa questa che si ripercuote sulla salute generale.


Il meccanismo della visione è sicuramente più complesso e la luce blu può essere solo una delle questioni da risolvere; se le lenti anti luce blu sono efficaci per schermarla, potrebbero non essere la risposta o non l’unica, all’affaticamento visivo. Il problema principale dei disturbi di affaticamento risente della vita moderna, in cui la visione da vicino – nello spazio che va dal braccio steso avvicinandosi fino alla posizione di lettura – è diventata predominante, mentre l’evoluzione ha privilegiato la visione per lontano. Tutto ciò sta portando ad una serie di adattamenti che il sistema visivo mette in atto per riuscire a “svolgere il compito che gli viene richiesto”. I sintomi sono affaticamento della vista, secchezza ed irritazione degli occhi, mal di testa, male al collo e un generale senso si stanchezza. Che si guardi uno schermo o si legga/studi un libro per ore non cambia il risultato, per questo si consiglia di fare pause frequenti e fissare un punto lontano: in periodo di pandemia si è diffusa la regola del 20-20-20 ovvero una pausa ogni 20 minuti, guardando per 20 secondi un’immagine che disti almeno 20 piedi -> 6 metri.

Gli occhiali da computer e gli occhiali da riposo non sono la stessa cosa: i cosiddetti occhiali da riposo, sono occhiali con lenti aventi una minima correzione, che non devono essere indossati sempre ma solo quando si svolge l’attività da vicino. Questi non vanno confusi con gli occhiali da lettura che invece correggono la presbiopia, ovvero la difficoltà di leggere nitidamente e si manifesta attorno ai 45 anni. Gli occhiali da riposo e gli occhiali da lettura possono essere realizzati anche con lenti anti luce blu.

Le lenti che filtrano la luce blu di ottima qualità appaiono bianche perché è il materiale di cui sono fatte che la blocca. Sono più efficaci dei trattamenti anti luce blu e filtrano anche i raggi UV; quelle più economiche e meno protettive, risultano decisamente più scure, con tonalità giallastra o giallo bruno.

Il consiglio è quello di parlarne con l’ottico per valutare quali siano le lenti ed i trattamenti più efficaci per il vostro caso.

lenti progressive si o no?

ottica stellina dandys

 

Sulle lenti progressive c’è molto interesse; da una parte il costo non indifferente rappresenta un piccolo investimento e richiama tanti “venditori”, dall’altro proprio per cercare di capire, si ascoltano le mille chiacchiere di esperienze dirette o riportate sul chi ce l’ha fatta e chi no.

Pensavo di scrivere un post molto completo, analizzando le domande che mi fanno i clienti poi ho pensato che no, inutile scrivere una guida frutto della mia esperienza e buttarla nel mare di internet. Allora chiarirò ogni dubbio a chi entrerà in negozio mentre qui mi limiterò ad alcuni consigli di carattere generale di cui potrete far tesoro.

Iniziamo col dire che le lenti progressive, per come le sappiamo costruire oggi, sono molto lontane dalla perfezione; piuttosto rappresentano un buon compromesso per chi ha bisogno degli occhiali da lontano e degli occhiali da vicino o per lettura. Se rientrate un questa categoria allora il discorso può interessarvi eccome.

Alcune semplici “regole”:

  • Gli occhiali con lenti progressive hanno bisogno di essere portati sempre, quindi se avete intenzione di indossarli soltanto nel momento del bisogno, bè forse questo tipo di lenti non fa per voi.
  • Al cervello serve un po’ di tempo per adattarsi alla visione che offrono queste lenti, quindi pazienza, non abbiate fretta ed aspettate almeno 15 giorni prima di trarre conclusioni. Nel frattempo, per chiarimenti e supporto ci siamo noi, quindi venite in negozio: farete domande che altri hanno già fatto prima di voi, ecco perché conosciamo le risposte.
  • La gradazione gioca un ruolo fondamentale nella scelta delle lenti progressive; potrebbero non essere le lenti più adatte a voi, al momento, su questo aspetto vi guiderà l’ottico.
  • Lo stile di vita e le richieste visive, sono importanti e non vanno sottovalutate per cui dobbiamo parlarne ed analizzare i pro ed i contro che la scelta delle lenti progressive comporterebbe.
  • Lo sviluppo delle lenti progressive continua da oltre 50 anni e la strada è ancora lunga. Le lenti più moderne – e più costose – hanno superato i difetti delle generazioni precedenti. Ovvero, non sono lenti su cui fare economia.
  • Se comprate una lente progressiva che costa poco avrete in cambio molto molto molto poco.
  • Per aiutarvi nella scelta delle lenti progressive serve un ottico che sappia il fatto suo ed abbia anni di esperienza; il fai da te qui non paga perché ci sono mille aspetti che non potete conoscere e valutare, così come non pagano le offerte al ribasso proposte dalle catene e da personale formato solo per vendere vendere vendere.

Le lenti progressive vanno cucite secondo le necessità visive personali, serve capire e confrontarsi con l’ottico che lo ricordo, è il tecnico. Insomma non sono un prodotto che si può acquistare dallo scaffale visto il ruolo che la visione ricopre nel nostro organismo.

Prego.

colorare lenti da vista già montate

20171021 ottica stellina campionario colore

 

Ricevo spesso telefonate da chi legge il mio precedente articolo sulla colorazione delle lenti da vista, per avere chiarimenti. Ne approfitto allora per aggiungere qualche informazione e completare così il quadro.

Se è vero che il processo di colorazione delle lenti oftalmiche è piuttosto semplice come lavorazione tecnica, bisogna specificare che viene eseguito prima di ogni altro trattamento. Questo significa che nella stragrande maggioranza dei casi, perché praticamente tutte le lenti oggi hanno almeno il trattamento indurente oppure il trattamento antiriflesso, non si riuscirà più a colorarle una volta montate sugli occhiali.  Non c’entra tanto il fatto che la lente sia sagomata – vi ricordo che “nasce” tonda – ma piuttosto perché ormai ingloba trattamenti per migliorare la visione, che però la rendono NON colorabile.

Insomma la decisione di colorare le lenti va preso al momento dell’ordine, facendosi consigliare dall’ottico su quali siano quelle possibili o più indicate.

Nella foto sopra un attuale (2017) campionario colori per lenti da vista infrangibili nuove, non ancora sagomate. A sinistra I classici colori: grigio marrone e verde, nelle tonalità più chiare in alto fino ad arrivare alle tonalità più scure verso il basso; nella pagina di destra invece sono racchiuse le nuove colorazioni in alto le specchiature, mentre nella parte bassa ci sono alcuni campioni di possibili, diverse, sfumature.

occhiali Trussardi: bentornati.

Trussardi è uno dei marchi storici della moda italiana, fondato nel 1911 ha raggiunto il suo massimo successo negli anni 90, e dal 2000 i figli di Nicola, prematuramente scomparso, dirigono l’azienda. Oggi Tomaso e Beatrice continuano il lavoro di consolidamento ed innovazione del marchio.
In questo contesto si inserisce la nuova partnership in strettissima collaborazione con la DeRigo per la produzione e la distribuzione di occhiali. La storia recente ci ha insegnato che per riuscire a trasportare uno stile anche negli occhiali serve che chi sa produrre sia a contatto con chi disegna “il marchio”. L’occhiale è prima che un accessorio di moda, un dispositivo medico per migliorare la vista: ha quindi dei requisiti tecnici da soddisfare prima ancora di risultare piacevole e bello. Il fatto che dalla parte di Trussardi ci sia una proprietà chiara ed identificabile è un altro vantaggio. Quante volte marchi di moda di proprietà in mano a fondi di investimento non sono riusciti a riprodurre l’anima del marchio per mancanza in primis di referenti all’altezza del compito, prepararti più sulla finanza che non sulla moda e le dinamiche produttive e distributive.

trussardi ottica stellina

 

 

 

Trussardi occhiali mancava da qualche tempo nei negozi e così si è preferito fare un’operazione rilancio che getti le basi per rientrare in un mercato così completo e dinamico come quello dell’occhialeria. Negli ultimi anni, almeno in Italia, pensare a Trussardi faceva un po’ operazione nostalgia e lo relegava comunque ad un’immagine appannata, quasi un nobile decaduto o una bella donna che gli anni migliori erano lontani. Quando mi hanno proposto questa nuova collezione debbo dire che mi ha lasciato abbastanza tiepido; insomma non ne sentivo la mancanza, né la necessità. Però, ho voluto guardare e toccare con mano gli occhiali per capire se era un’ennesima operazione rilancio oppure se c’erano le basi per sviluppare finalmente una linea di occhiali che rappresentassero e per davvero una “firma” legata alla moda. Volevo anche capire se la modellistica avesse un’impronta riconducibile all’idea collettiva che abbiamo di Trussardi oppure fosse una trasposizione dei modelli già presenti negli altri numerosi campionari di DeRigo. Succede spesso che modelli “di moda” siano presenti con leggere differenze in tutti i campionari perché “vendono”; alla fine perdono l’identità e la personalità che trasformano un occhiale in un’icona che sarà ricordata anche negli anni a venire.

 

trussardi ottica stellina

Ho guardato il campionario e mano a mano che i modelli si svelavano, la curiosità cresceva come la soddisfazione di vedere una collezione articolata ma non banale. Si c’è qualche errore di gioventù, qualche modello uscito ancora acerbo che stona insieme agli altri già più maturi, ma in complesso ci siamo come linea e bilanciamento dell’insieme: forma, colore, armonia.

La parola d’ordine è “eleganza” unita allo stile sobrio e pulito che ben conosciamo. La scelta dei materiali è un operazione importante e si è puntato sulla qualità senza inutili sofisticazioni. Ecco allora la celluloide perfettamente levigata, con colori che richiamano tempi lontani ma in abbinamenti moderni, con grande attenzione ai particolari, per creare oggetti da scoprire ed indossare con piacere. Soffermandosi sui particolari come ad esempio le cerniere non si può che ammirare l’estrema pulizia unita ad una robustezza a cui non eravamo più abituati. Sono rifiniti così bene che danno quasi l’impressione di essere pezzi unici, lavorati e abbinati uno ad uno con l’esperienza dei nostri maestri di occhialeria, piuttosto che il risultato di lavorazioni in serie, e che serie!

 

trussardi ottica stellina

Nelle montature niente è lasciato al caso e dopo le necessarie accortezze perché queste risultino comode, si è pensato a renderle ancora più gradevoli e sicure ed i terminali delle aste sono stati oggetto di un lungo studio per trovare la forma adatta a fornire una calzata che permetta di essere indossato da mattina a sera senza farsi sentire. Insomma si è cercato di trasportare la passione e la competenza che hanno reso famoso il marchio Trussardi anche nei più piccoli dettagli, senza risparmiare energie, cercando di migliorare più possibile il prodotto finito.

Condivido la scelta di presentare una collezione con pochi modelli ma ognuno frutto di un lungo lavoro di ricerca e test con l’idea dei piccoli passi: ci sono quindi occhiali da uomo e da donna, da vista e da sole, ma in tutti emerge l’eleganza e lo stile Trussardi.
Un design senza tempo che piacerà sia a coloro che già lo conoscevano, così come ai più giovani che magari lo sceglieranno proprio per le stesse caratteristiche che ne hanno decretato il successo in tutto il mondo.

 

trussardi ottica stellinaPer finire i prezzi, volutamente contenuti anche per una firma: oscillano infatti tra i 150 ed i 185 euro, sia per i modelli da vista che per quelli da sole.

A questo punto non mi resta che invitarvi in negozio, così potremo finire la chiacchierata.

prova polar mistral ultra

Durante le escursioni in bicicletta, colgo l’occasione per testare gli occhiali da sole; le diverse condizioni di luce mi permettono di “raccontarli” meglio ai clienti. Non c’è niente di meglio che una bella prova sul campo per verificare comfort, protezione, resistenza e praticità. Se a questo aggiungiamo un tester professionista avremo la ricetta ideale.

Lo scorso novembre ho compiuto l’intero circuito permanente dell’ Eroica in tre giorni. Il meteo è stato molto clemente ed ha alternato il sole pieno, ai nuvoloni bianchi con squarci di sole, fino al sole coperto dietro le nubi. Situazioni di luce molto differenti ma che rappresentano in pratica tutte le combinazioni possibili in cui poter usare l’occhiale da sole.

Per l’occasione ho scelto un modello leggerissimo, molto comodo per andare anche in bici, ma dalla linea elegante e sportiva piuttosto che tecnica. Insomma un occhiale che si può indossare in tutte le occasioni: al lavoro come in vacanza, in auto ma anche in barca o in montagna. La scelta è caduta su Polar modello Mistral Ultra con montatura in nylon estremamente leggero ed elastico, inoltre ha le aste con cerniera a pressione ovvero senza viti: se l’asta si stacca la si riaggancia a mano. Insomma abbastanza resistenti e adatti all’uso intenso che avevo in mente. Il primo con montatura nera monta lenti infrangibili polarizzate colore marrone/verde specchiate in blu. Il secondo con montatura verde scuro, monta lenti infrangibili polarizzate di colore verde sfumato. Li ho scelti perché da una parte la lente specchiata e dall’altra quella sfumata mi garantivano di coprire tutte le combinazioni di luce.

La calzata è pressoché perfetta, merito del nylon che grazie all’elasticità riesce ad adattarsi e risultare comodo quasi ad ogni viso. Inoltre avendo la memoria di forma non si allarga e resta sempre aderente e stabile senza esercitare pressioni fastidiose. Si dice _calza come un guanto_, ecco proprio così. Il primo giorno, col cielo ancora coperto dalle piogge della notte, ho optato per quello verde con lenti più chiare e sfumate. Il verde filtra lo spettro luminoso lasciando passare i toni più caldi, e non da mai l’impressione che la lente sia troppo scura. Questo è molto comodo quando si passa rapidamente dalla luce all’ombra, come succede scendendo in un bosco con la bici. Qui però le strade sono perfette e la visibilità non è mai un problema per cui posso analizzare la resa e la protezione di queste lenti senza patemi. Il primo giorno il meteo è variabile: ha piovuto quasi due giorni ma ora la situazione volge verso il bello. Parto con le nuvole grigie e scure ma poi spunta un po’ di sole e va tutto meglio: i colori restano naturali grazie alla leggera tonalità di grigio delle lenti, la vista rimane riposata e anche senza il sole vedo bene dove metto le ruote. La protezione è ottima e non ho mai la sensazione siano lenti troppo chiare anche per chi, come me, ama le lenti piuttosto scure. Il primo giorno finirà con la pioggia ma ormai il sole era tramontato e gli occhiali non mi servivano più.

Il secondo giorno il sole splende nel cielo pulito dal vento fresco e terso. Con curiosità provo l’occhiale con lenti a base marrone/verde specchiate in blu. Che spettacolo! I colori sono sempre caldi ma più “naturali” e nonostante la lente sia tinta unita e per giunta specchiata non ho la sensazione sia troppo buia. Alterno l’uno all’altro ed alla fine della giornata debbo dire che preferisco quello specchiato. Intendiamoci, non uno bene e l’altro no ma piuttosto una preferenza. Le lenti sfumate si sono rivelate molto più protettive di quanto pensassi, le tonalità restituite sempre fedeli e la visione sicura in ogni situazione. Però se dovessi indicarne solo uno la mia preferenza andrebbe alle lenti specchiate. Avessi avuto solo quello con le lenti sfumate non me ne sarei lamentato.

Il terzo giorno il meteo è variabile ed alterna momenti di sole pieno ad altri in cui è nascosto dalle nuvole. Indosso l’occhiale con lenti specchiate blu ed anche nei momenti meno luminosi mi trovo davvero molto bene. Lo cambio con quello a lenti verde sfumato. Quando il sole splende nessun problema, visione riposata e colori caldi ma piacevoli come già notato il giorno prima. Appena il sole si nasconde dietro ad una nuvola la visione rimane sempre nitida e le ombre leggere. Molto bene. Quindi esame superato a pieni voti da entrambi, anzi se debbo essere onesto non mi aspettavo che le lenti sfumate fossero così protettive.

 

 

Una volta tornato in negozio ho eseguito i test di laboratorio con lo spettro fotometro. L’analisi spettrografica mostra quanta luce lasciano passare le lenti. Com’era prevedibile le lenti specchiate trattengono più luce e sono quindi più scure 🙂 quelle sfumate però non sono da meno. Le lenti sfumate filtrano il 28% della luce visibile confermando l’ottima sensazione che avevo avuto, mentre quelle specchiate offrono una protezione maggiore e sono particolarmente indicate soprattutto per chi si trova in luoghi con forte irraggiamento o necessita di alta protezione. Entrambe le lenti offrono un’ottima protezione per cui la scelta può essere guidata da altri fattori come non ultima l’estetica, sicuri di avere sempre gli occhi più che protetti e la visione nitida sia con l’uno che con l’altro.

 

In definitiva due occhiali davvero ben riusciti che vi consiglio in ogni situazione: sport o tempo libero o protezione per chi lavora all’aria aperta non fa differenza. Ottimo scudo e schermo per i nostri occhi da indossare in mille situazioni diverse.

Dal vostro tester è tutto, alla prossima e… Buon Anno!

colorare le lenti da vista

 

otticastellina_fumo_bermuda

 

Riassumo per chi non vuole leggere tutto: si possono colorare le lenti da vista, proprio come fossero occhiali da sole. In particolare, nelle lenti infrangibili o di plastica che di si voglia non ci sono limiti, per cui si potrebbero ottenere tutti i colori, anche se alla fin fine quelli più indicati per favorire la visione sono i classici marrone, grigio fumo e grigio verde. La colorazione può essere su tutta la lente, ovvero una colorazione uniforme oppure più scura nella parte superiore e schiarisce verso il basso: ecco la lente sfumata.

Già da anni si possono realizzare lenti da vista colorate con le caratteristiche elencate prima, mentre oggi le più recenti tecnologie hanno permesso di ottenere nuove colorazioni adatte si alla vista ma anche belle da vedere, in una parola fashion, alla moda. La lente delle foto combina un classico grigio nella parte superiore con un blu cobalto nella parte bassa così da garantire una buona protezione dalla luce intensa. Questa colorazione è ancor più piacevole dal vivo che in fotografia ma già così si può apprezzare la gradevole tonalità.

Per essere più tecnico aggiungo anche l’analisi spettrografica, ovvero come questa lente filtra la luce, che porzioni dello spettro di luce visibile taglia e quale invece lascia passare.

20160408 spexan fumo+bermuda optovista

 

Dal grafico si vede come la lente tagli gli ultravioletti (lato sinistro del grafico) ed attui una buona riduzione filtrando circa l’80% dello spettro visibile. Interessante notare come questa particolare colorazione (ma anche altre sia chiaro) lasci passare invece le lunghezze d’onda sui 500 nanometri, zona in cui abbiamo la massima acuità visiva; ovvero attenua la luminosità ma permette un’ottima visione; proprio quello che serve ad una lente da vista.

Due parole sui prezzi: la colorazione uniforme o sfumata ad oggi costa 18€ ogni lente, mentre i colori particolari come quello della foto arrivano a 26€ sempre ogni lente. Quindi nonostante l’efficacia per la visione, le colorazioni sono piuttosto economiche: meglio così.

21-10-2017 Ho ampliato questo post con altre informazioni che potrete leggere qui.

occhiale rivoluzionario

 

2016 04 oly 25562otticastellina_unoaprile

Eccolo, finalmente disponibile per tutti. Si tratta di un occhiale rivoluzionario a partire dalla montatura rossa; colore scelto con cura perché dopo studi molto approfonditi è emerso influenzi positivamente il carattere e permetta di avere una visione migliore della vita tutta. Ma la vera rivoluzione è il suo essere senza lenti! Semplice, non ce n’è bisogno. Si adatta perfettamente ad ogni tipo di ametropia o difetto visivo che dir si voglia: da lettura, da lontano o da lontano e vicino non fa differenza, va bene a tutti. Grazie all’assenza di lenti la visione non sarà in nessun modo alterata permettendo così un adattamento istantaneo, niente più capogiri o periodo di rodaggio: appena indossati saranno già perfetti.

Inutile ricordare che grazie a questi rivoluzionari occhiali si vedranno anche i colori e/o le loro sfumature e per alcuni sarà possibile anche la visione tridimensionale: i più sfortunati potranno sempre aiutarsi col tatto. Altro aspetto da non sottovalutare l’eliminazione della fastidiosa routine di pulizia delle lenti: queste saranno sempre pulite e senza graffi.

Davvero una rivoluzione ah dimenticavo… buon primo aprile.

eclissi solare: 20 marzo 2015

 

eclissi ottica stellina

 

Nella mattina di venerdì 20 marzo il cielo sarà oscurato da una rara eclissi solare – la più simile si verificò nel 1999 – e nasconderà il sole per il 95% in Islanda o nel nord della Norvegia; in Italia l’oscuramento arriverà a circa il 60% al nord. A Bologna inizierà alle 9:25, il picco massimo alle 10:33 e si concluderà alle 11:45.

Va ricordato che non bisogna assolutamente guardare il sole ad occhio nudo e di seguito alcuni consigli per osservare l’eclissi in sicurezza. La premessa è che non basta “qualcosa” che schermi la luce intesa come luminosità: servono materiali che blocchino i raggi dannosi all’occhio come ultravioletti ed infrarossi. Procuratevi un vetro da saldatore con protezione 14, oppure i classici occhialini da eclissi con lenti in astrosolar o mylar.

Non utilizzate invece soluzioni casalinghe come più occhiali da sole sovrapposti, CD, vetro affumicato, negativi fotografici “neri” o lastre mediche. Non osservate il sole attraverso binocoli o telescopi.

Ma lo spettacolo non è finito: alla sera ci sarà la superluna, ovvero luna piena a distanza minima dalla terra!

edit: visto che i vetri da saldatore classe 14 paiono piuttosto rari e gli occhialini sembrano sembrano ormai introvabili, in alternativa si può proiettare l’eclissi ed evitare l’osservazione diretta. Lo svantaggio sarà l’immagine più piccola, ma comunque avvincente oltre a permettere la visione contemporanea di più persone; ideale quindi per coinvolgere i bambini. Sarà sufficiente un cartoncino di 10×10 cm dove fare un fiorellino con un ago al centro e proiettare il sole su di una superficie liscia. Fate alcune prove per capire a che distanza dovete tenere il cartoncino perché l’immagine risulti a fuoco. Una soluzione ancora più “portatile” potrebbe essere quella di utilizzare come schermo un secondo cartoncino; pratico perché si tengono con entrambe le mani e si trova facilmente la messa a fuoco ottimale. Inoltre se il meteo o gli impegni non ci permetteranno di seguire l’evento dal vivo potremo guardarlo in diretta sul virtual telescope.

edit2: ho consultato qualche esperto optometrista circa l’efficacia dei vetri da saldatore con protezione 11 che sono i più comuni nei negozi di ferramenta (i 14 sembrano introvabili), e considerando che il sole non sarà allo zenit poiché siamo in primavera, anche la protezione 11 dovrebbe essere sufficiente perché taglia bene sia IR che UV. Quindi per una osservazione mordi e fuggi ovvero senza fissare per lungo tempo il sole questi vetri da saldatore dovrebbero essere sufficienti. Ovviamente non ci assumiamo nessuna responsabilità per danni a persone e/o cose.

edit3: 20-3-2015 09:45:41 ho scattato una foto ricordo

eclissi 20 marzo 2015 ottica stellina

occhiali abbracciati al collo

Gli occhiali da lettura con stanghette avvolgenti “da collo” sono una recente novità nel panorama delle montature da vista. Raccolgono l’eredità dei clic, caratterizzati dalle aste che si uniscono a formare un lungo arco, come il collo di una camicia. Nel frontale diviso a metà, è inserita una calamita per unirli proprio sopra al naso appunto con un clic; l’archetto non risulta molto pratico per chi ha i capelli lunghi, ed è quindi un occhiale utilizzato soprattutto dagli uomini. Poi a qualcuno è venuta l’idea di allungare le aste così da ancorarle al collo, superando di fatto i problemi che avevano i clic. Le stanghette avvolgenti per il collo, in questa posizione di riposo, sono al sicuro da incidenti: non resteranno sotto una pila di libri, oppure abbandonati sulla sedia nessuno ci si siederà sopra (ahi). Le montature di buona qualità hanno il frontale in acetato di celluloide, mentre le aste sono in materiale molto elastico e flessibile che mantiene la sua forma nel tempo. Senza perderci in sottili distinzioni chimiche diciamo che è un nylon; questo è anche il motivo per cui le aste hanno di solito un colore diverso dal frontale, particolare che contribuisce a renderli ancora più piacevoli. È importante che la montatura sia di ottimo materiale poiché gli occhiali da lettura si indossano e si tolgono mille volte al giorno per cui serve un materiale elastico che assorba gli urti e non si deformi facilmente anche se strapazzato. Insomma deve essere un occhiale pratico, pronto ad ogni occorrenza.

Disponibili in misura unica, grazie alle particolari aste possono calzare bene su ogni viso di corporatura regolare, per uomo e donna.

occhiale aste colloOfferta speciale: ordina subito

Una montatura a scelta tra i colori disponibili, completa di lenti infrangibili da lettura per presbiopia con gradazioni fino a +/- 4,00 ed a cilindro +/- 2,00 (astigmatismo), e astuccio. Tutto al prezzo di 90€. Spedizione gratuita.

occhiale aste collo