Non guardare ai decimi

stazione treni ottica stellina

 

La visione non funziona “in decimi”, sarebbe troppo riduttivo poterla esprimere con la banale misura di una sola, tra le tante attività che svolge. Questo è un credo piuttosto diffuso, e voglio fare un po’ di chiarezza per sfatare qualche luogo comune. Partiamo dal fatto che non servono dieci decimi (10/10) per vedere bene, anzi ne bastano meno, e spieghiamo allora cosa sono questi decimi e decimi. Diciamo che più decimi si riescono a vedere, e più dettagli si colgono in un’immagine. Esempio: io vedo lontano un albero pieno di foglie verdi. Tu vedi anche le singole foglie coi bordi ben delineati. Lei vede che tra le foglie volano felici due farfalline colorate. Per la maggior parte delle nostre necessità è sufficiente vedere l’albero, per altre serve vederne le foglie, per una minima percentuale servirebbe riuscire a distinguere anche le farfalline. A supporto di quanto detto, i requisiti per la patente auto sono 10/10 complessivi con 2/10 per l’occhio che vede meno eventualmente raggiungibile con qualsiasi correzione di lenti.

La visione è un processo articolato, formato dalla visione centrale, ovvero l’alta definizione che è l’abilità misurata in decimi, ma anche da tutte le informazioni che arrivano dal campo visivo periferico, e che compongono l’immagine. È questo uno dei motivi per cui, chi indossa lenti a contatto, afferma di vedere molto meglio rispetto agli occhiali; anche se in entrambi i casi, leggendo la tabella di lettere (ottotipo) si raggiungono gli stessi decimi. Dopodiché il cervello elabora queste informazioni e attingendo all’esperienza gli da un significato, la giusta dimensione, e le colloca nello spazio tridimensionale. Più la rappresentazione tridimensionale si avvicina a quella reale, più si è sincroni nel muoversi nello spazio. Se vi capita di arrivare un po’ in anticipo/ritardo sulla palla, giocando a tennis, potreste avere qualche problema di efficienza visiva 😉

Trascorriamo molto tempo della giornata, svolgendo attività che impegnano la visione ravvicinata (entro 60cm), mentre ci siamo evoluti per migliaia di anni privilegiando la visione da lontano, per cacciare o avvistare pericoli. Ecco che, negli ultimi 40 anni, la situazione si è capovolta ed il nostro sistema visivo spesso, proprio a causa dell’impegno prolungato, non è così efficace. Lavoro d’ufficio, studio, computer non sono di per sé dannosi alla vista, ma richiedono un costante dispendio di energie che alla lunga può stancare la “vista”.

L’optometrista, attraverso una serie di test, può stabilire se un sistema visivo sia o meno efficiente, ed utilizzare occhiali, oppure esercizi specifici per ripristinare la migliore condizione visiva. Immaginate la visione come un flusso: se scorre libero, il cervello spende poca energia per analizzarlo e memorizzare, ed anche lo studio o la capacità di ricordare quanto letto o ascoltato, diventerà più facile ed efficace.

Allora avete l’optometrista, io; il luogo, l’ottica stellina; un indirizzo, piazza marie curie 1 a castenaso ed anche un telefono 051784345. Cosa aspettate a sfruttarlo??

La visione alla guida

 

ottica stellina moto viaggio bmw

 

Oltre l’80% delle informazioni utilizzate al volante provengono dal canale visivo. La rapidità dell’elaborazione, determina la qualità della guida e la tendenza agli incidenti. Un sistema visivo efficiente è molto di più che leggere facilmente le lettere dei 10/10. Occorre avere anche una visione binoculare stabile, rapidità nella messa a fuoco ad ogni distanza, e movimenti oculari fluidi e precisi; non ultimo, mantenere alto il livello di attenzione. La visione non è un sistema passivo di riproduzione delle immagini, ma un processo attivo piuttosto elaborato e sfaccettato. Gli occhi infatti, durante la guida, raccolgono di continuo una quantità enorme di informazioni visive, le trasmettono al cervello, che le filtra scegliendo le più importanti e tralasciando quelle che, in quel momento, reputa meno rilevanti. Numerose ricerche condotte in questi ultimi anni, hanno esaminato le competenze visive cruciali ai fini della sicurezza alla guida. Eccone di seguito un sintetico elenco.

Sensibilità al contrasto Determina quale sia il minor contrasto che permetta di distinguere un oggetto dal suo sfondo e consente di valutare le prestazioni visive quando si guida in condizioni ambientali difficili come nebbia, buio o pioggia.

Visione binoculare È la capacità di elaborare un’immagine nitida e tridimensionale. Serve per valutare la velocità e la distanza dei veicoli che troviamo sul nostro percorso e prendere decisioni al riguardo.

Acuità visiva L’attitudine a percepire i dettagli e misura la dimensione minima con la quale si riesce a distinguere un oggetto. Per convenzione 10/10 rappresentano una buona acuità visiva, ma nei soggetti giovani è piuttosto comune arrivare anche a 16/10.

Senso cromatico Il saper riconoscere correttamente i colori che dal rosso arrivano al violetto, passando attraverso 250 sfumature. Il daltonismo, molto conosciuto, è solo una delle numerose anomalie, che alterano il senso cromatico. 

Abilità accomodativa Riuscire a mettere a fuoco rapidamente, oggetti posti a diverse distanze: segnali stradali, veicoli, cartelli come strumenti del cruscotto.

Percezione periferica Il percepire gli oggetti posti ai margini del campo visivo mentre si fissa, ad esempio la strada o il veicolo che precede.

Recupero dall’abbagliamento Superare velocemente un aumento rapido ed intenso della luminosità.

Alla luce di queste nuove conoscenze, i controlli periodici dei guidatori non dovrebbero limitarsi all’acutezza visiva ma, come indicato dalla normativa vigente, verificare anche gli altri aspetti della visione. Guidare significa interagire con l’ambientee se questi importanti aspetti della visione binoculare, sono efficienti e ben integrati fra loro, ne deriva una guida sicura in ogni condizione di tempo e illuminazione. Veniteci a trovare: valuteremo insieme la vostra efficienza visiva.